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RECUPERO CREDITI UTILITIES E NPL – RAFFRONTO E ANALOGIE GESTIONALI

Crescita esponenziale nel 2018

Il settore del recupero crediti è in crescita a due cifre rispetto all’anno precedente.

Secondo i dati riportati dal Corriere della sera del 17/05/2019, ripresi dalla Associazione di categoria (UNIREC), l’incremento è pari al 18%.

Tale dato trova giustificazione soprattutto nella crescita esponenziale delle sofferenze in generale e dei crediti deteriorati in particolare, tanto è vero che oggi giorno il solo parlare di recupero crediti equivale a collegare il discorso al settore bancario e, con esso, al significato dei crediti NPL posseduti all’interno dei loro asset dalle banche , piccole e grandi che siano,  per svariati miliardi di €  (oltre 350 mld secondo Banca d’Italia -marzo 2019).

Oltre a questo dato, altra fonte che certifica il “salto a due cifre” del settore, è rappresentato dai dati provenienti dal mercato delle utilities.

Incremento che spinge sempre più ad attenzionare e a confrontare le due tipologie di crediti (utilities e bancari) poiché sempre più somiglianti gli uni con gli altri, non solo nelle loro intrinseche caratteristiche, ma pure nelle loro essenziali fasi di gestione.

 

Affinita’ e Corrispondenza

Appare evidente ad una prima analisi come la composizione dei crediti delle Utilities assomiglino con caratteristiche sempre più evidenti a quelli bancari, a causa di alcuni aspetti singolari, tra cui:

a)       la classificazione dei crediti:

  • Utenti Privati
  • Utenti business
  • Utenti Istituzionali (essenzialmente Pubblica amministrazione: Scuole, Ospedali, caserme ecc)

b)      la crescita esponenziale delle morosità

c)       la gestione del credito:

  • Solleciti epistolari
  • Solleciti telefonici (Phone Collection)
  • Tentativi di recupero crediti al domicilio
  • Recupero giudiziale
  • Cessione del credito

 

Risulta essere ancor più indicativa la comparazione delle performance tra le due tipologie di crediti che, ad eccezione di insoluti di utenze attive, “business” e “privati-residenziali”, difficilmente supera le due cifre.

Non meravigliano dunque i risultati forniti da Associazioni di Categoria e di Consumatori che stimano performance di recuperato pericolosamente al ribasso e a livelli sconosciuti fino a qualche anno fa.

Tralasciamo l’approfondimento relativo ai crediti bancari, poichè presentano diverse sfaccettature che rendono l’argomento complesso e meritevole di separata  analisi.

Inoltre, l’attuale congiuntura economica porta le Banche a valutare diversamente   le necessità di recupero di efficienza gestionale richiesta, specie per poter riequilibrare i propri indicatori economico-finanziari.

In tale ambito, non meravigliano specifiche scelte di politica sui crediti che possano garantire benefici immediati (cessioni) a discapito di interventi esattoriali, i cui risultati poco performanti sono spesso la conseguenza di vincoli operativi e gestionali imposti (durata dell’affido, vincoli economici, modalità gestionali ecc) che riducono enormemente l’efficacia dello strumento esattoriale.

Considerare che i mancati o ridotti recuperi siano attribuibili all’agenzia di recupero crediti è per certi aspetti effimero e comunque parziale, poiché quasi sempre i presupposti di recupero vengono condizionati   fin dalla stesura del “modus operandi”, raramente improntato ad una ampia  autonomia operativa e gestionale, presupposti questi per  far emergere la reale capacità di ottenere risultati dell’Agenzia di recupero.

La mancanza di una corretta procedura compromette la tempestività e la coerenza degli interventi del Service e mina alla base la recuperabilità del credito.

 

Considerazioni operative

Ancora oggi persiste una considerazione alquanto disomogenea relativa l’impiego di agenzie di recupero crediti come partner professionale nella gestione degli insoluti.

Tanto vero che le maggior parte delle Banche e alcune società di Utilities utilizzano le agenzie di recupero crediti per lo più come “esattori” per l’incasso di un importo precostituito, senza riconoscere quella necessaria autonomia lavorativa (invio di Atto di mora, rilascio di relativa liberatoria, ecc ecc ) ed economica (applicazione di diritti e spese al debitore e commissioni a risultato assicurato) depotenziandola di fatto di quell’efficacia professionale necessaria per assicurare risultati decisamente più performanti.

Considerare il comparto del recupero crediti come una sorta di strumento limitato al solo incasso di un importo precostituito, limita l’impegno professionale e dequalifica l’intervento esattoriale come professione a “basso valor aggiunto”, identificandola come un’attività indeterminata e pertanto poco remunerata.

Questa considerazione porta ad evidenziare la necessità di una sorta di  change management dell’intera filiera del recupero crediti   che contempli , da un lato, il ricorso al recupero domiciliare del credito con Esattori professionisti, formati e ben preparati e, dall’altro, la cognizione che la professionalità di un service  ha sempre un costo.

E che tale prezzo non può essere predeterminato e imposto, bensì misurato e retribuito con i risultati raggiunti.

 

Note finali

Recuperare somme di danaro può essere un’attività semplice o difficile , dipende ovviamente  da diversi fattori  e non solamente dalla disponibilità economica o dalla volontà di adempiere dell’interlocutore.

L’esperienza professionale di oltre 30 anni conferma che una corretta impostazione degli obiettivi che si vogliono raggiungere contribuisce a realizzare più facilmente i risultati auspicati.

Considerare il service non più solo come un “fornitore di attività di recupero” bensì come un “business partner” che con il proprio know how formativo mette a disposizione Esattori professionisti a tempo pieno, formati e specializzati nel recupero domiciliare dei crediti, crea le condizioni per un diverso valore aggiunto, premessa per ottenere risultati decisamente più performanti  di quelli fin qui ottenuti con altre modalità d’incasso e di recupero crediti, tra cui interventi di esattori diversamente qualificati.

Formazione delle risorse professionali, costituisce l’eccellenza nel settore del recupero crediti e rappresenta un requisito essenziale e fondamentale del processo di miglioramento che deve essere accompagnato congiuntamente alla capacità dell’azienda creditrice stessa, di essere ricettiva e orientata al cambiamento.

 

Conclusioni

L’Esazione domiciliare emerge come uno degli strumenti di carattere tattico e strategico tra i più interessanti e ha registrato negli ultimi anni  una notevole evoluzione professionale.

Le competenze raggiunte attraverso una formazione professionale erogata a sostegno delle mutate esigenze di un mercato sempre più necessitato e bisognoso di risultati, assicura  non solo il rispetto scrupoloso della privacy ma pure nuove soluzioni e opportunità professionali, come diretta conseguenza dell’attività di recuperi crediti, tra cui:

-la verifica dell’effettiva residenza o utenza del debitore;

-il dialogo diretto con il debitore/utente cittadino con immediato ritorno di informazioni;

-la riduzione dei tempi d’incasso;

-l’incremento dei flussi attivi di cassa;

-l’opportunità di immediate deduzioni fiscali, ecc  ecc

 

Uno strumento professionale in grado di gestire la sempre maggiore incertezza nei pagamenti, in termini di volumi e di attività nonchè di complessità organizzativa delle imprese, specialmente se legate al  territorio  e/o  che presentano un elevato numero di clienti con importi di modesta entità.

Affidare la filiera del recupero crediti a un  “business partner” di provata esperienza permette alla società creditrice di fruire di un servizio con elevati standard qualitativi (perché erogato da specialisti) e a costi competitivi e flessibili poiché applicati solamente a risultato raggiunto.

 

Dr Jose Terreni –  Amministratore unico di ISI Italia srl

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